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Un poeta paroliere sfida l'intelligenza artificiale !

 

 

Un poeta sfida l'intelligenza artificiale

 

 

Si, avete capito bene: un poeta e paroliere sfida l'intelligenza artificiale! Questo per dimostrare che quest'ultima, essendo appunto “artificiale”, se può essere valida per operazioni di quantificazione, come per esempio calcolare le mosse vincenti in una partita a scacchi, dal momento in cui le si chiede di creare un contenuto qualitativo risulta addirittura ridicola.

 

Infatti, come chiamereste una persona che si spacciasse per un grande scrittore mentre non facesse altro che combinare una enorme quantità di dati esterni (tipo metafore, parabole, espressioni, storie ecc), prendendoli un po' di qua e un po' di là in modo da dare l'impressione che si tratti di un opera originale?

 

L'espressione “intelligenza artificiale” è molto discutibile, soprattutto in quanto, come alcuni psicologi hanno sottolineato, esistono varie forme di intelligenza, mentre noi di solito ci riferiamo solo al “quoziente intellettivo”, che è quantificabile, per l'appunto. Stiamo quindi parlando in realtà solo di una potenza di calcolo e di ordinamento logico, di algoritmi. Ed è questo che dovrebbe ricordarci la parola “artificiale”.

 

Nessuna macchina, pur potente essa sia, potrebbe giungere ad una vera intelligenza come quella umana per un motivo molto semplice: l'intelligenza vera, quella complessa, non è solo calcolo ma anche sentimento, intuizione, immaginazione... è il proprio degli esseri viventi. È quella che per esempio ha guidato l'evoluzione per milioni di anni creando non solo gli esseri autocoscienti che siamo, ma anche una incredibile biodiversità. E questo è reso possibile anzitutto perché proviamo dolore e piacere a tutti i livelli, nonché dei sentimenti e dei bisogni complessi che vanno appunto dal fisiologico al spirituale. Per cui, fintanto che un robot non sarà in grado di provare tutto questo, potrà essere un gran calcolatore, ma non potrà mai essere definito propriamente intelligente.

 

Due ingredienti principali non possono mancare nell'intelligenza vera: il pathos e l'ispirazione. Il primo, come abbiamo già detto, è riservato alla biosfera; la seconda proviene dall'inconscio, ossia dall'anima. La macchina non prova né pathos, né ispirazione. Non ha anima. E non è un caso se proprio in questo periodo storico sempre più improntato al tutto tecnologico, eminenti pensatori tornano a parlare e a scrivere di reincanto del mondo o, come per esempio il filosofo francese Michel Onfray, di “Anima”. Non sarà certo ChatGPT a reincantare in mondo. Può tuttavia renderlo ancora più noioso. Così come rischia di alienarci maggiormente dal mondo dell'anima.

 

A ben guardarci ritroviamo in questo invaghimento collettivo per chatGPT un antica struttura immaginaria, un mitologema presente in opere del passato come per esempio la storia del Golem o di Frankenstein, ovvero di una creatura nata dalla hybris umana che ad un certo punto sfugge al controllo del suo creatore recando sciagura. Non a caso persino Elon Musk ammonisce sul rischio concreto di perdere il dominio su questa tecnologia.

 

Mi lascio una settimana di tempo, dandovi quindi appuntamento Mercoledì 5 Luglio alle ore 19 in diretta su Facebook, quando saranno resi pubblici il tema, la lingua e le altre impostazioni di base di questa memorabile sfida.

 

Vinca il migliore!

 

 

 

 

 

Merci stupidité

 

Messieurs voilà c'est annoncé
le système est verrouillé
gr
âce à votre stupidité
qui perdure malgré les années
vous descendez dans les rues
contre une retraite qui pue
bruyamment vous vous plaignez
mais ne l'avez-vous pas nommé
tout seul ce roi à l'Elysée
ne l'avez-vous pas voté ce Macrouille
remerciant votre absence de couille
grand pantin de l'agenda européenne
cette puanteur de chienne

 

26/01/2023

 

 

 

 

 

Legislative de 25 Settembre 2022

 

Breve commento in prosa

 

 

 

Ogni tot di anni il gregge è chiamato a scendere a valle dove gli si promette stagione migliore con pastori migliori. Lasciati liberi giusto il tempo della transumanza, pecore e pecoroni si affrettano nel porre le loro sorti nelle mani di nuovi padroni, a volte mori, altre volte biondi, che inneggiano canti di zampogna onde disperdere l'odore di macello che dal futuro prossimo, a ritroso, pervade già la valle.

 

 

Il  cortometraggio Lapis Movie con musiche originali degli Alchimia Group...

 

 

Prossima canzone "cosmica" per il CD Dystopia

 

 

Dans la caverne

 

 

 

 

 

Confinés dans la caverne sombre

 

Installés devant la machine à ombres

 

La lueur verte des billets                                          

 

Se substitue à celle des forêts

 

Sceaux de la Bête au front

 

Tous lui appartenons

 

A quoi bon courir après des désirs

 

Que nul ne saurait choisir ?

 

 

 

Croître, croître, travailler, consommer                (refrain)

 

Et ainsi de suite pour l’éternité                         (refrain)

 

 

 

Cette caverne fourmille de présences

 

Qui à l’écran rythment notre danse

 

Au nom d’Économie

 

S’accordent tous les partis

 

Quitté le Paradis nous construisons notre enfer

 

Et nul ne saurait rien y faire

 

Oui, ce démon de l'éther

 

Est bien le roi des pervers

 

 

 

Croître, croître, travailler, consommer                (refrain)

 

Et ainsi de suite pour l’éternité                         (refrain)

 

 

 

 

Poesia pura messa in note nella dolcissima canzone La dimora delle stelle inclusa nel nuovo CD in preparazione degli Alchimia!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per un divano, tanto accogliente

 

E una tele, così amica

 

Tra abbracci, tanto stretti

 

E sospiri così gravidi

 

 

 

Due cuori, accesissimi

 

Due corpi, bo-bollentissimi…

 

 

 

In uno sguardo, incrociato

 

Due destini, mescolati

 

Quanta strada, rimane ancora

 

Per l’entrata nell’agognata dimora

 

 

 

Delle stelle, scintillanti

 

Fai di noi, i fortunati abitanti!

 

Delle stelle, scintillanti…

 

 

 

 

 

 

 

 

La bellezza della poesia italiana contemporanea nel nuovo volume della Collana Luci Sparse (Pagine Ed. 2020).