Manifesto Salviamo la Poesia

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo stato di marasma in cui versa la poesia italiana contemporanea impone misure drastiche ed urgenti. Diventata, ahimè, il fanalino di coda della cultura, tanto che i poeti non pubblicano ormai che per conto d'autore, nessun ministero né elite culturale saprebbe ritenersi soddisfatto del proprio operato in quel campo.

 

Mi spiace, ma fintanto che il poeta patisce la fame e non viene mai invitato nei dibattiti che contano, se nessuno chiede mai il suo parere, se continua ad essere scambiato per ingenuo o peggio e viene magari bocciato dal sistema scolastico mentre i dotati in matematica saltano le classi... nessun annuncio pomposo potrà mai cambiare la situazione. Il giorno in cui le elite culturali e politiche potranno andare fiere del loro apporto in quel settore vorrà dire che Dama Poesia sarà finalmente tornata a danzare con gli abiti scintillanti delle rime, delle metafore e altri tropi sulle prime pagine dei magazine e avrà trasmissioni dedicate nei canali maggiori e in orari decenti. Non a caso la trasmissione Anima condotta dal compianto direttore RAI Gabriele La Porta, forse l'unico programma significativo a toccare il cuore della poesia, fu quasi un incidente di percorso, andando in onda a notte fonda e per un pugno di  minuti.

 

Onde ovviare a tale incresciosa situazione di deprivazione d’anima (perché la poesia è l’arte dell’anima), occorre farsi sentire a gran voce e cercare soluzioni innovative. Mentre si tende, forse un po’ ingenuamente, a puntare tutto sul numerico, come se al di fuori di Internet non ci fosse scampo, come se tutto dipendesse dal mezzo di comunicazione anzi che dalla ispirazione, non sarebbe forse meglio tornare ad investire sulla commovente vibrazione della parola piena e musicale? Molta gente in realtà sta solo subendo la dittatura della rete e dei suoi isterismi, mentre ha un enorme bisogno di ritrovare i momenti specifici del fare anima di cui la poesia, ai tempi, era l'ingresso principale.

 

Benché caduta nell’oblìo e, alla pari della famosa Pietra Filosofale, "calpestata nel fango dalle bestie da some e dai greggi", vale la pena ricordare che l’ispirazione poetica è anche una forma di potere, anzi di potere supremo: quello di accendere gli animi. Se ciascun anima, attraverso il lume della poesia, ne accenderà un'altra, la caotica e oscura caverna delle ombre si trasformerà allora in un cielo aperto e cosparso di innumerevoli lucciole.